Salvatore Pireddu presenta il suo romanzo SAYA [Bibliotheka edizioni]. Dialoga con l’autore Marina Moncelsi.
‘Un racconto tratto da una storia vera di una famiglia polacca sopravvissuta all’Olocausto grazie al coraggio e all’amore. Un viaggio nella Storia e nelle atroci pieghe del secondo conflitto bellico.’
Polonia, settembre 1939. I tedeschi invadono da ovest, i russi da est. In mezzo alla furia dei due eserciti più potenti del Vecchio Mondo c’è l’odissea di Saya Fajans, soldato polacco di famiglia giudea che attende di finire la leva militare per tornare a casa. Ancora una volta la Storia, quella con la S maiuscola e ancora una volta la guerra, il cuore di tenebra del nazismo, l’orrore dei campi di concentramento, la violenza inumana dell’essere umano ridotto a belva feroce. Saya, tratto da una storia vera, è un romanzo di ampio respiro narrativo e grande presa emotiva. Un viaggio senza speranza in uno dei periodi più bui della storia contemporanea.
Salvatore Pireddu ha conseguito la laurea in Etno-Antropologia all’Università di Bologna, e ha lavorato come collaboratore dell’Università di Friburgo e come ghostwriter freelance. Grazie a una borsa di studio ha seguito per due anni i corsi di Bottega Finzioni, l’istituto di scrittura fondato da Carlo Lucarelli. Ha partecipato a diversi contest di scrittura e ha pubblicato diversi racconti per antologie e riviste. Nel 2013 è uscito il suo primo romanzo “Camera Vera occasione!”
Organizza la Libreria Novecento in collaborazione con ISTASAC [Istituto per la storia dell’Antifascismo e dell’età contemporanea nella Sardegna Centrale] .